Ne «L'idiota», per ammissione dello stesso Dostoevskij, c'è tutto quel che nel suo animo premeva. Sulla vita del grande romanziere russo si stanno addensando le ombre del dolore e della tragedia e il suo genio sta formando i panorami più vasti e terribili della sua opera. È al culmine del suo travaglio creativo. Scrive, nella storia delicata e drammatica del principe Myskin, un romanzo che si interroga sul senso della bellezza della natura umana, e sul tentativo di far vincere il bene sul sopruso e sul male. Le doti di finezza e di crudità psicologica, il senso dello smisurato mistero della libertà umana danno vita a una vicenda affascinante e avvincente.